Per rispondere dobbiamo fare un passo
indietro, tornare tra i vicoli e le piazze di un paese italiano, dove
Samuel trascorre le vacanze estive, e cercare due ragazzini legati da
un patto d’amicizia che si rivela indissolubile.
Come avrete capito, uno dei due è
Samuel J. Jordan. L’altro, invece, lo chiameremo Ivan lo Stupido,
perché è così che ha scelto di farsi chiamare.
Le strade dei due amici, divise
geograficamente per parecchi anni, si ricongiungono quando Samuel
torna in Italia.
Ivan gioca un ruolo cardine
nell’attività di scrittore e consulente intrapresa da Samuel.
Lavorando in campo editoriale, gli offre spesso la sua
collaborazione, fungendo da intermediario.
Ivan è da sempre affascinato dai
racconti dell’amico, storie ai limiti dell’incredibile che
contengono spunti di verità: Samuel le ha raccolte nel corso della
sua vita, sono storie vissute in prima persona, storie ascoltate… È
per questa ragione che Ivan cerca a lungo di convincerlo a uscire
allo scoperto e pubblicare uno dei suoi romanzi, ma Samuel continua a
rifiutare.
Una sera però accade qualcosa: un nodo
si scioglie e Ivan riesce a farsi consegnare un racconto appena
scritto.
Samuel pone la condizione di un
anonimato blindato e Ivan accetta di non calare la maschera di Ivan
lo Stupido, per rendersi irreperibile a sua volta e fare da
trait-d’union con il pubblico.
Sempre per volontà di Samuel, Ivan non
può sottoporre il romanzo a un editore, ma deve scegliere una forma
anonima di self-pubblishing.
Sfruttando il suo ruolo di consulente
ed editor per l’agenzia letteraria G&V, Ivan lo Stupido ha
creato le circostanze idonee alla pubblicazione di questo romanzo
unico.
Solstizio d’inferno vedrà la luce
grazie a una serie di veli che garantiscono il completo anonimato del
suo autore e di tutti i personaggi coinvolti nella singolare vicenda.
Ma in tanta segretezza… è possibile
che Samuel J. Jordan sia il vero nome dell’autore?
Nel mistero si cela il segreto, nel
segreto il mistero.
Continuate a seguirci…
Staff di G&V
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